Pantelleria
La sua posizione geografica strategica ha reso Pantelleria un vero crocevia di tradizioni, usi e costumi che tutt’oggi rimangono insiti nella natura dell’isola. La configurazione del suo territorio ha fatto sì che il terreno dell’isola sia particolarmente fertile per quelle colture come la vite, il cappero e l’olivo, che da sempre hanno rappresentato il volano dell’economia pantesca.
La fusione di queste diverse tradizioni sull’isola ha dato origine, specialmente in cucina, a piatti dall’indubbio sapore di antico, che tuttavia, ancor oggi, restano particolarmente vivi e attuali. Una cucina solitamente chiamata “povera”, propria del mondo contadino, che ha sempre abitato le coste e l’entroterra di quest’isola, conosciuta ormai da tutti come la Perla Nera del Mediterraneo a causa della sua origine vulcanica.
La fusione di queste diverse tradizioni sull’isola ha dato origine, specialmente in cucina, a piatti dall’indubbio sapore di antico, che tuttavia, ancor oggi, restano particolarmente vivi e attuali. Una cucina solitamente chiamata “povera”, propria del mondo contadino, che ha sempre abitato le coste e l’entroterra di quest’isola, conosciuta ormai da tutti come la Perla Nera del Mediterraneo a causa della sua origine vulcanica.
Da questa materia prima, i secoli e la semplice sapienza degli abitanti dell’isola hanno saputo dare vita a tutta una serie di piatti dai sapori certamente decisi ma armoniosi nel loro insieme, così come armoniose e decise sono le zone di un territorio estremamente variegato, che sa alternare le rare zone pianeggianti delle valli di Ghirlanda e Monastero, ai dolci pendii di Scauri, Rekhale, Bukkuram e Khamma, alle zone più impervie di Dietro Isola e Balata dei Turchi.
Panorami unici nel loro insieme, come particolare e unica è la cucina di questa isola, che il visitatore può assaporare sia all’ombra del cannizzo del proprio dammuso, sia, una volta lontano, nel calore di un ricordo che rende ancora vivi i sapori, un tempo provati.